Archivio mensile:Novembre 2011
MESSAGGIO DELLA NUOVA ERA
Sera della vigilia de Natale 1953,in S.Vicente
(S. Paulo – BRASILE)
Nel silenzio della notte sacra, come la prima volta che ti parlai per iniziare l’Opera, torno a parlarti, dopo tanti anni di suo sviluppo.
Torno nel mio ritmo decennale, incominciato nella Pasqua l933 col Messaggio agli uomini di buona volontà e Messaggio ai Cristiani, e continuato nella Pasqua 1943 col Messaggio della Pace.
Questa volta, dopo ancora dieci anni, nel 1953, torno a parlarvi, ma nel Natale, perchè questo è il giorno di nascita e questo è il Messag-gio della vita nuova: nel Natale, come fu per il primo del 1931, perchè, dopo tutti gli altri Messaggi Pasquali, questo è il Messaggio che conclude la serie. Continua a leggere
MESSAGGIO DELLA PACE
Scritto il Giovedi santo sera, sul monte sopra S. Sepolcro, di fronte alla Verna
Pasqua 1943
L’ultimo mio messaggio, della Pasqua 1933, XIX centenario della morte di Cristo, diretto in due momenti ai Cristiani e agli uomini di buona volontà, fu l’ultima mia voce in quel ciclo di preparazione e di attesa. Molti avvenimenti ivi preannunciati si sono già maturati. Torno a voi in questa Pasqua 1943, dopo dieci anni, nella stretta terribile di un dolore che sembrava impossibile divenuto realtà, per portare conforto agli uomini e ai giusti, a coloro che credono, per dire in mezzo al frastuono della distruzione universale, l’equilibrata parola di pace. È questo dunque il messaggio della pace. Continua a leggere
MESSAGGIO AI CRISTIANI
Nel XIX Centenario della morte di Cristo
Che cosa avete fatto, Cristiani nel mondo, in diciannove secoli di lavoro, per la realizzazione in Terra del Regno dei cieli?
Accanto alla creazione di una civiltà, all’indirizzo millennario da-to all’umano pensiero, alle opere colossali dell’arte, ad una folla di martiri, di geni, di santi, accanto a tutto il bene che il Cristianesimo ha tratto dalla scintilla divina che lo anima, quanto male dovuto alla debolezza umana in mezzo a cui ha operato! Quanta resistenza da voi opposta a questa divina spinta che vuole portarvi in alto, quanta tenacia nel restar pagani nella sostanza! Quali tempeste non ha l’uomo con le sue passioni scatenato intorno alla nave della Chiesa di Roma! Continua a leggere
MESSAGGIO AGLI UOMINI DI BUONA VOLONTA’
Nel XIX Centenario della morte di Cristo
Dall’alto della Croce vi guardo, uomini di buona volontà, senza distinzione di razza o di fede. Ciò vi divide, la mia parola vi unisce. Non parlo qui solo ai Cristiani, ma parlo a tutti i miei figli, che so-no i giusti della Terra, di qualunque razza o fedi essi siano.
Io parlo a tutti, non importa quale sia la vostra distinzione uma-na. La mia parola è universale come la luce del sole. La Divinità non si può isolare in una chiesa particolare. Io dico il vero e il giusto e, a chiunque sia detto, esso resta tale. La menzogna che mi travisa passa. Io resto. Non importa se la bontà è sfruttata dai malvagi. Il Bene trionfa. Io amo tutti. Continua a leggere
MESSAGGIO DEL PERDONO
2 Agosto 1932,
giorno del “perdono della Porziuncola” di S. Francesco di Assisi
Figlio mio, la mia voce non disdegna le tue piccole cose di ogni giorno, per assurgere da esse alle grandi cose di tutti i tempi.
Ama il lavoro, anche il lavoro materiale. Di questa cosa alta e santa si è fatta oggi una febbre. Di che cosa non si è abusato tra voi? Che cosa l’uomo non ha falsato? In tutto voi eccedete. Voi ignorate il lavoro equilibrato che ha un alto contenuto morale, che mentre procura il necessario al corpo dà soddisfazioni allo spirito; voi avete tras-formato questo dono divino, per cui vi è dato di plasmare il mondo a vostra immagine, in un tormento insaziabile di possesso. Alla bellezza dell’atto creativo, in sé completo, avete sostituito una brama che non conosce pace. Quanta fatica per avvelenarvi la vita! Ama il lavoro ma con spirito nuovo, amalo non per sé, ma come atto di adorazione a Dio, come estrinsecazione della tua anima, non come febbre di ricchezza e di dominio. Non legare la tua anima ai risultati che appartengono alla materia e sono quindi caduchi, ma ama l’atto, solo l’atto del lavoro. Tua mercede non sia il possesso, il trionfo, quanto la soddisfazione intima di aver fatto, ogni giorno, il tuo dovere e di aver cooperato al funzionamento del grande organismo collettivo. Continua a leggere
MESSAGGIO DELLA RESURREZIONE
Pasqua 1932
La mia voce giunge da oltre il tempo e lo spazio; è voce universale che parla a tutto il mondo e resta vera in ogni tempo. Perchè la Verità non può mutare se guardata da una nazione o da un’altra, da una razza o da un’altra; perchè l’anima è ovunque la stessa, se guardata nella sua profondità. –
Io vengo a voi, oggi, nella Pasqua, sopratutto per illuminare e per confortare, poichè voi siete immersi in un’ondata di dolore. Voi la chiamate crisi e la giudicate crisi economica; ma io vi dico che essa è crisi universale, crisi di tutti i vostri valori morali, di tutte le vostre grandezze; io vi dico che è crollo di tutto un mondo millenario e che la crisi è sopratutto nelle vostre anime, crisi di fede, di orientamenti, di speranze. Vertiginoso momento di grande maturazioni. Continua a leggere
MESSAGGIO DI NATALE
Natale 1931
Nel silenzio della notte sacra, ascoltami. Lascia ogni sapere, i ricordi, te stesso, tutto dimentica, abbandonati alla mia voce, inerte, vuoto, nel nulla, nel silenzio il più completo dello spazio e del tempo. In questo vuoto odi la mia voce che dice: sorgi e parla: Sono io.
Esulta della mia presenza: essa è gran cosa per te, è un gran premio che hai duramente meritato; è quel segno che tanto hai invocato di quel più grande mondo nel quale io vivo e in cui tu hai creduto. Non domandare il mio nome, non cercare di individuarmi. Non potresti, nessuno potrebbe; non tentare inutili_ipotesi. Tu mi conosci lo stesso. Continua a leggere
LETTERA A TE
Questa Opera singolare porta in se stessa e desidera versare per il mondo un fascio di luce.
Essa si manifesta e si espande attraverso sintonie sottili, con frequenze vibratorie affini, di un incanto e di una forza poderosa, difficilmente definibile, impossibile da classificare o schedare coi parametri finora utilizzati da gruppi religiosi o correnti di pensiero filosofico.
Per merito della fascia di vibrazione in cui si colloca, non appartiene in alcun modo al piano fisico e alle manifestazioni che lo circondano. Continua a leggere
CRISI DELLA CIVILTA’
“Ecco il campione e i risultati della civiltà della materia. L’evoluzione è stata tradita. Non si può per tale via salire. La storia è stata così legata per ora ad un destino d’involuzione, di rovesciamento. La nostra è l’ora negativa, del capovolgimento satanico di tutti i valori fino al crollo. La parola d’ordine è: “distruggere”.
Gli errori umani e i dolori che naturalmente ne seguono dipendono nella loro molteplicità da un unico errore fondamentale a cui essi si possono ricondurre, errore dato da un atteggiamento psicologico di rivolta alle leggi trascendenti che reggono il mondo, fino al punto di negarne l’esistenza. Continua a leggere
I GIOVANI DI OGGI E IL PROBLEMA DELL’ AUTORITA’
Abbiamo già parlato in questa rivista della rivoluzione dei giovani. Abbiamo cercato di capire le ragioni che la giustificano. Osserviamo ora il rovescio della medaglia, cioè i suoi aspetti negativi e i pericoli che la minacciano. Abbiamo visto il lato positivo del fenomeno, quello in cui i giovani hanno ragione. Vediamo ora il lato opposto, quello in cui essi hanno torto.
Il passato, bene o male, era pur riuscito a stabilire una certa regola di vita, sufficiente riguardo ai tempi a risolvere il problema della convivenza. Anche se a base di prepotenza o ipocrisia, oggi messe a nudo dalla critica dei giovani, esisteva un ordine retto da un’autorità, anche se non sempre giusta e accettabile. Anche se si trattava d’abusi o di parole, tutto ciò compiva la sua funzione perché adatto all’uomo e proporzionato ai tempi. Continua a leggere
IL PROBLEMA DELLA FELICITA’
Se non vorremo, come è giusto, restare ingannati, chiediamo alla vita solo quello che essa può darci secondo giustizia.
L’uomo sente istintivo un irrefrenabile impulso verso la felicità. A chi domandasse perché ciò avviene, si può rispondere: perché l’evoluzione va dal polo negativo dell’esistenza al positivo, cioè da uno stato di caos, imperfezione e dolore, ad uno di ordine, perfezione e felicità. Ma limitiamoci ai fatti che possiamo controllare. Ed essi ci dicono che invece la vita è in gran parte male e dolore, una lotta e insoddisfazione continua. Perché ciò? Perché la felicità sta in fondo al cammino, è la lontana meta dell’evoluzione, non la si potrà quindi raggiungere che alla fine del percorso. Però che siamo in cammino verso la felicità lo prova il progresso, che è un miglioramento continuo che esprime l’evoluzione. Continua a leggere
Il PROBLEMA DELL’EDUCAZIONE
L’educazione è l’atto in cui la generazione matura si ripiega sulla sopraveniente giovane generazione per comunicar1e tutto il frutto della sua conoscenza ed esperienza. È attraverso quest’atto che si forma quella continuità di pensiero che si protrae nella storia in uno svolgimento i cui termini si connettono succedendosi per contatto e derivazione. Sembra insita nell’unità voluta dalle leggi della vita, questa cessione d’esperienze dalla generazione che va alla generazione che viene, questa caduta anche di un seme spirituale che accanto al seme organico vivifichi e prolifichi. I giovani sono difatti uno specchio in cui tutto si riflette, sono costruiti per essere in quel periodo di vita sopratutto intuitivi e recettivi, come delle spugne destinate all’assorbimento. E tutto essi assorbono, assimilano, pronti a tradurre in termini di vita, quello che i maturi danno come prodotto della loro esistenza. L’educazione è dunque un fenomeno istintivo, universale, automatico di captazione da parte della psiche sempre rinascente, dei prodotti della psiche che stanca si ritira dalla vita. È fenomeno che abbraccia tutta la produzione spirituale di un popolo, la quale così, per legge di natura, non può morire e si trasmette. L’educazione voluta, sistematica, diciamo anche artificiale, non è che un momento particolare e riflesso di questo più vasto fenomeno d’educazione naturale che è nelle leggi della vita e a cui tutti volenti o nolenti, consciamente o inconsciamente, da docenti o da discepoli, prendono parte. Continua a leggere
PIETRO UBALDI E LA VITA DOPO LA MORTE
di Alessio Galati
Quest’anno ricorre il decimo anniversario del trapasso di Pietro Ubaldi. Abbiamo voluto cogliere questa importante occasione per pubblicare le ultime parole pronunciate da Ubaldi poco prima di spirare e registrate dalla figlia. Sono parole da meditare perché pronunciate mentre lo sguardo del morente spaziava già nell’aldilà. Per questa ragione la quarta parte dell’articolo di Dante Gavioli, “Reincarnazione, una realtà”, uscirà nel prossimo numero.
Un breve articolo dell’Ing. Mario Pincherle, noto studioso di scienze spirituali, dal titolo “La gente non sa cosa sia la morte” apparso sul periodico “L’Aurora” nel 1980, m’induce per il suo fine morale e commovente contenuto a rendere nota una primizia assoluta del pensiero di Pietro Ubaldi su questo tragico argomento della nostra vita terrena: le ultime sue parole in punto di morte. Esse costituiscono il risultato vissuto e finale di tutta la sua vita di pensiero e di passione, l’apodittica conclusione di tutta la sua Opera profondamente cristiana. Continua a leggere
PER I CONSERVATORI
Gli adulti o anziani che hanno un passato sono attaccati al frutto delle loro oneste fatiche e per questo vorrebbero che esso durasse fissato per sempre in posizioni stabili. Avviene però che tutto invecchia e muore, contraddicendo questo pur sano impulso di conservazione. Nulla resiste in terra, ma tutto sempre muta. A costoro allora sembra, per questa mancanza di durata, quasi di venir derubati delle conquiste fatte. Questa caducità può dare un senso di inutilità del proprio sforzo. Perché allora lavorare tanto? A che serve? L’uomo ha anche il desiderio istintivo della durata della vita e per questo vuole la durata delle cose. Ma allora tutto è illusione e tradimento? Continua a leggere
LE CONDIZIONI DELLA LIBERTA’ O NON RESPONSABILI MA DIPENDENTI, O LIBERI MA RESPONSABILI
Di fronte alle direttive morali della propria condotta si possono assumere due posizioni: o ci dichiariamo incompetenti ed affidiamo ad altri la amministrazione della nostra coscienza; ovvero sentiamo di averla e la amministriamo da soli, seguendo le nostre direttive.
Il primo sistema, quello della delega, ci esime dalla responsabilità che si getta su altre spalle, ma ci costringe alla dipendenza da una autorità che si assume l’incarico di dirigerci. Questo sistema ha funzionato bene nel passato quando l’uomo era meno sviluppato, un minorenne bisognoso di guida essendo incapace di auto dirigersi. Ha funzionato bene perché nel binomio: potere e suoi dipendenti, quel sistema conveniva ad ambo le parti. Conveniva perché in tal modo l’autorità, rendendosi indispensabile col compiere una funzione sociale, poteva comandare; e i sottoposti con l’obbedienza trovavano una guida che li liberava dalla fatica di pensare e dalla responsabilità di una scelta. Continua a leggere
LA RIVOLUZIONE DEI GIOVANI VISTA DAL PENSATORE UBALDI
“La macchina sociale sta oggi diventando così organica e complessa che per poter funzionare esige una dose sempre maggiore di rettitudine. Più il sistema di vita è primitivo più largo è il margine di disordine che esso può sopportare. Il male è universale e non si risolve mettendo in evidenza i difetti degli altri occultando i propri”.
Oggi assistiamo ad un’ondata rivoluzionaria di nuovo tipo. Essa non è quella di un partito, di un paese, di una classe contro un’altra, ma è quella degli individui di un’epoca contro quelli di un’altra epoca. Ciò fa pensare al trapasso da una ad un’altra fase d’evoluzione. Continua a leggere
LA NUOVA MORALE UMANA
Nel passato le norme dell’etica hanno disciplinato la vita dell’uomo, frenando e indirizzando i suoi istinti animali affinché egli potesse acquistarne di più evoluti. Un tale freno, diretto al grande scopo di riformare l’uomo, venne tuttavia applicato nella forma mentale e secondo l’istinto dominante, vale a dire con uno spirito di aggressione e di difesa corrispondente alla legge del piano animale, il quale piano è quello di lotta per la selezione del più forte. Continua a leggere
LA MEDIANITA’ ISPIRATIVA ATTIVA COSCIENTE
Estratto dalla Rivista “ ALI DEL PENSIERO” Milano – Fascicolo di Aprile 1934.
Il rapido progresso verificatosi nei nostri tempi in ogni campo dello scibile, ha portato quella scienza così ignominiosamente materialista al suo primo sorgere, a forza di progredire per necessaria evoluzione, fin nel campo dello spirito, che non osa più negare ma che guarda con dubbio e con stupore, come chi si affaccia di colpo di fronte ad un panorama nuovo, luminoso, immenso. Il momento, nella storia delle ascensioni umane, è meraviglioso. E non perdiamo il tempo a ripetere i tanti deplorati mali e difetti in ciò che esiste oggi, ma diamo subito e con forza una mano alla costruzione nuova. Nella quale si prospettano conquiste, fusioni e ascensioni senza precedenti: una scienza cioè che a forza di raffinarsi vedrà e dimostrerà lo spirito, in altre parole una vita nuova, senza morti, eterna, dimostrata, non più solamente creduta; una fede senza veli, senza nemici, perché fusa con la ragione e con la scienza, nella stessa visione. Continua a leggere
LA GRANDE BATTAGLIA
La libertà dell’ individuo è condizionata dal disegno evolutivo imposto dalle leggi trascendenti del “sistema” cosmico – La meta da raggiungere favorisce la sopravvivenza del biotipo evoluto.
L’evoluzione è un fenomeno complesso perché è diretta da forze superiori, al medesimo tempo è quasi abbandonata a se. Se la sorte della vita fosse affidata interamente a se stessa, una volta preso il via essa non potrebbe realizzare se non una moltiplicazione indefinita, non una trasformazione su piani di miglioramento. Senza l’intervento d’altri fattori che la vita non possiede, non si può spiegare come quest’ultima abbia potuto percorrere il suo cammino ascensionale. E non possiamo negare che, usciti dal caos, noi ci troviamo davanti ad un miracolo: il fatto che la vita abbia costruito l’uomo. Continua a leggere